«Non basta un’immagine felice per creare un menù e offrire agli ospiti un’avventura emozionale, serve una tecnica creativa che metta in relazione tanti fattori e, al tempo stesso, permetta di far crescere la brigata. Solo così ogni piatto diventa una vera esperienza e la cucina si trasforma in un intreccio di attività scandite dal tempo, dai minuti e dalle ore, che insieme danno forma a un’ospitalità armonica.
È il ritmo delle stagioni a guidare da sempre la filosofia del nostro mondo. Un approccio che si fonda sulla ricerca continua di nuovi ingredienti, sapori, tecniche e sperimentazioni capaci di esaltare ciò che la natura offre ogni giorno. Avere a disposizione materie prime di qualità è un’attenzione costante, imprescindibile, per proporre una cucina buona, sana e stagionale.
Il cuore del mio lavoro resta però la cucina stessa, quel luogo in cui tutto inizia e tutto ritorna. Amo restare solo, sperimentare, ragionare su ogni passaggio. Sono momenti che mi riportano alla gioventù, quando dopo la scuola mi infilavo in cucina e trascrivevo le ricette che lo chef dell’allora ristorante prendeva da Il Carnacina. Oggi cerco ancora quegli attimi: preparo qualcosa di veloce per me, poi studio, provo nuove tecniche, approfondisco ogni dettaglio per ottenere il miglior risultato possibile.
Ma il vero appagamento arriva dal confronto diretto con chi assapora i miei piatti. Quando cucino per gli ospiti do tutto me stesso, ma ciò che rende davvero completo il mio lavoro è il dialogo che nasce ai tavoli, quando il piatto è ancora lì, davanti a loro, e ricevo un riscontro immediato. Ogni espressione, ogni parola è un suggerimento prezioso, un impulso per continuare a crescere e andare avanti».
I piatti della nuova Carta sono in tavola!

